Sembra un milione e mezzo di ore fa. Invece non è passata nemmeno una settimana.
Sento ancora addosso la bellezza del tempo passato sulle Appennini toscano-emiliane in compagnia di Stefano Mezzani con Le Guide del Pennato. Proverò a trasformare la magia vissuta in parole ...
Felice di lasciare dietro il mio mondo e con la mente vuota, ero pronta a captare il silenzio del bosco, che il silenzio non è, ascolti la vita che c’è intorno, e ad un tratto riesci a trovarti in un punto dove si intrecciano i venti e senti la loro musica.
I vecchi sentieri hanno lasciato i segni che parlano dei tempi passati, trovi le vecchie carboniere, che raccontate dalla nostra guida come per incanto ti trasportano in un tempo lontano. E vedi davanti le immagini di coloro che facevano gran fatica per portare a casa il carbone ... I loro rifugi dimenticati, sono ancora li, aperti al
cielo.
Durante il camino spuntano i fiori,
bellissimi, radicati nella roccia e nel terreno boscoso di cui sono parte, cullati dal vento, che li accarezza con il suo passaggio, i movimenti lievi di qui e di lì.
Il tutto sembra negli occhi il più bel caleidoscopio, che può regalare la natura a chi sa mettersi in ascolto, in sintonia con lei.
Ad ogni passo incontri il perpetuo cambiamento, gli alberi che muoiono e nascono, il tappeto di foglie gialle sotto i piedi, è appena alzi lo sguardo esplode il verde della vita che germoglia, in connubio con i raggi del sole che filtrano tra quei rami secolari. Alcuni dei luoghi quasi stregati, ti fermi per sentire sulla pelle il mistico che riescono a trasmettere. E sorrido, più tempo passa, e più sento il legame con luoghi simili, sarò stata mica una strega bruciata sul rogo in una vita precedente?
E strano ma quando camini, tra migliaia di alberi c'è sempre uno che ti dice abbracciami ti mette in relazione con universo intero, quello che non vediamo, nascosto nelle sue radici e quello che non possiamo toccare, l'aria che accarezza i suoi rami al di sopra di noi. Non rimane che che abbracciarlo, e ascoltare ad occhi chiusi le profonde percezioni.
Avvolta dal fascino della scalata, mi sembrava quasi di toccare le nuvole. Ad ogni passo credevo che con quello successivo mi sarei seduta sulla nuvola soffice sopra di me…Per sentirmi tutt’uno con la bellezza dell’infinito universo di cui ne siamo una piccolissima parte, fortunatamente solo di passaggio….
Grazie a Le Guide del Pennato, a Stefano che come un vero sciamano ha saputo guidarci raccontando la montagna, la sua storia vicina e lontana, facendoci parte di essa, e ai tutti i compagni di questa bellissima giornata, un regalo prezioso da riporre tra i miei tesori.
Ops, mancano i nomi dei fiori, la guida e stato chiaro sul compito a casa :)
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